La settima edizione venzonese della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’infanzia Le immagini della fantasia è stata inaugurata sabato 26 aprile nel Salone del Palazzo Comunale alla presenza di un folto pubblico tra cui molti bambini.Hanno presenziato,tra gli altri – una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, che patrocina la manifestazione, i delegati della Fondazione Stepan Zavrel di Sarmede, il Presidente della Pro Loco Pro Venzone e gli altri membri del Comitato promotore della Mostra, la dott.sa Paola Barazzutti della Biblioteca Comunale che ha presentato l’esposizione. Dopo un breve discorso di benvenuto dell’Assessore Stefano Di Bernardo, la responsabile della Biblioteca ha ringraziato tutti coloro che continuano in ogni forma a sostenere l’iniziativa – nonostante l’impegno sempre rilevante – e ha evidenziato le novità che caratterizzano que-sta edizione. Per prima la nuova sede: da Palazzo Orgnani Martina l’esposizione si è trasferita nel Palazzo Comunale, sede prestigiosa, quanto mai opportuna per ospitare questo tipo di iniziative. Il salone è infatti lo “scrigno” giusto per contenere bellezza, arte, musica, poesia, sogni, infanzia. Si è soffermata sulle sezioni in cui è divisa la mostra. Quella dell’ospite d’onore, con circa 40 opere, è dedicata allo slovacco Dusan Kallay, artista prima che illustratore. Kallay viene da una famiglia di artisti: con la moglie anch’essa pittrice ha illustrato – tra l’altro – una preziosa edizione delle fiabe di Andersen uscita nel 2005 in occasione del bicentenario della nascita (i libri sono esposti con parte degli originali). Ci sono – come sempre – anche le opere di Stepan Zavrel, ideatore della Mostra internazionale. Sono tratte dal libro “Le montagne dei giganti”. Il testo è molto attuale, anche se certamente si riferisce all’esperienza di vita di Zavrel in Cecoslovacchia, alla costruzione del muro di Berlino, alla divisione del mondo in due grandi zone di influenza politica. Ma la sezione più importante per la comunità di Venzone è quella dedicata ad Emanuela Riccioni, venzonese di adozione, che ha illustrato il libro “Storie Sacre”, il cui autore Don Pietrantonio Bellina, anch’egli venzonese, è scomparso un anno fa. Il testo riassume gli episodi più salienti della Bibbia in versi friulani. Le illustrazioni sono realizzate a collage con carte di varia natura, colorate, fatte a mano, prestampate, ecc. spesso strappate e a volte ritagliate per realizzare i particolari dei personaggi (mani, volti, ecc.). Ognuna sembra un piccolo affresco (così le ha definite la Prof. Silvana Schiavi Fachin nella recente presentazione del libro a Udine), perché ogni tavola rappresenta più episodi della Bibbia e spetta all’ osservatore ricercare il filo cronologico degli avvenimenti. Hanno anche la funzione che gli affreschi avevano al loro apparire nelle prime chiese cristiane e che hanno mantenuto in seguito: quella di trasmettere la conoscenza delle scritture attraverso le immagini. Don Bellina nel libro richiama l’importanza della trasmissione della memoria di generazione in generazione, parlando naturalmente della fede. Ma questo tema è caro anche a chi promuove questa Mostra. Infatti le storie, le fiabe – dice sempre la responsabile della Biblioteca – sono scritte da adulti e rielaborano esperienze di vita, conoscenze, da trasmettere ai più piccoli, che possono trarne materia per crescere. Se poi gli adulti raccontano o leggono in prima persona ai bambini, si rafforza anche la loro relazione affettiva. Ha invitato quindi a cercare tra quelle esposte in mostra le storie da raccontare ai più piccoli. E’ seguita una performance regalata da Emanuela Riccioni, dalla musicista Priska e da una parte del gruppo di partecipanti al Laboratorio di animazione della lettura promosso dall’Azienda Sanitaria di Gemona. Mentre si dicevano poesie – tra le quali una in friulano di Don Bellina – si leggeva una fiaba direttamente da un libro presente in Mostra, si cantavano filastrocche e brani musicali, Emanuela Riccioni ha dato una dimostrazione in diretta di come realizza i suoi collage, affascinando il pubblico attento di grandi e piccini.
